ricordiamo ancora quel giorno di oltre trenta anni fa, quando nostro padre arrivò a casa entusiasta. Aveva appena avuto la conferma che l’Accademia di Belle Arti era stata ufficialmente istituita a Catanzaro, grazie all’entusiasmo del Prof. Cesare Mulè e del primo direttore, il Prof. Barucchi.
.......... Il suo entusiasmo era alle stelle soprattutto perché era ufficiale, inoltre, che il primo corso a partire sarebbe stato quello di Scuola Libera del Nudo e che il primo docente, nominato soprattutto per meriti artistici, sarebbe stato proprio Lui.
.......... Lo prese una gioia immensa: finalmente, dopo tanto girovagare aveva, oltre alla sua famiglia che tanto amava, un altro motivo per restare a Catanzaro. Questa città era sempre stata nel suo cuore ed infatti proprio qui aveva deciso che sarebbero cresciuti i suoi cinque figli, nonostante avesse avuto opportunità ben più importanti, come Caracas, New York e Roma.
..........Dopo gli importanti successi ottenuti proprio in quelle città, e dei quali si può trarre notizia nella sua biografia, non era certo facile iniziare un discorso nuovo, artistico e culturale, con Catanzaro. Quì era stato già da tempo istituito il Liceo Artistico, che aveva contribuito a seminare qualche interesse in più, soprattutto tra i giovani, verso l’arte. E fu proprio in una delle aule del Liceo Artistico che si tennero le prime lezioni della Scuola libera del nudo. Anche una dei suoi figli, Mercedes, partecipava con gioia alle lezioni.
..........Gli allievi erano strabiliati per la conoscenza che nostro padre aveva del corpo umano e delle sue espressioni: con un ovale e qualche linea riusciva a dare immediatamente l’idea della figura in movimento, quasi che questa volesse abbandonare il foglio ed uscire fuori. ..........C’era dinamicità, plasticità, quasi scultura nelle sue figure, ed i suoi allievi erano affascinati dalla facilità con cui nostro padre tirava fuori l’immagine. Altrettanto si può dire dei suoi ritratti. Non amava ritrarre una persona guardando una foto, ma preferiva conoscerla e quindi incontrarla e parlarci, quasi da psicologo perché, diceva, nel ritratto va trasportato anche il carattere e, in un certo senso, anche l’anima.
..........Era una artista nel vero senso della parola: la sua dote era innata. Siamo felici che proprio la “sua” Accademia di Belle Arti abbia deciso di ricordarlo nel venticinquesimo anniversario della scomparsa, così come saremmo felici se anche la città di Catanzaro lo facesse in modo tangibile, dopo la partecipazione alla mostra antologica dell’aprile 2000. Una testimonianza, quella, della grande considerazione e stima di cui il valore artistico di nostro padre gode ancora oggi nella sua città, e confermata dalla presenza di circa duemila visitatori in venti giorni.
..........Proprio la versione ufficiale dello stemma di Catanzaro è opera di Tony Pileggi, un particolare di cui era orgogliosissimo, così come nostra madre e tutti noi, ai quali ha trasmesso l’amore per i Tre Colli.
I figli
|